giovedì 6 dicembre 2012

WALKING SAFARI

Oggi inauguriamo una nuova sezione del nostro blog.
Racconti di viaggio, e a collaborare ci sarà un mio grande amico, una persona che stimo tanto, una persona che è stata capace di realizzare i propri i sogni e trasformare la sua passione in un lavoro. Lui si chiama Omar Fragomeni, vi lascio il link del suo sito, è un geologo ed è Specialist Member dell'AIEA  (Associazione Italiana Esperti d'Africa).
Omar si occupa di guide in tour safari in Africa, sopratutto in Namibia ma non solo. Durante i suoi viaggi ha sempre la sua inseparabile macchina fotografica, e la sua capacità di cogliere scorci di natura incontaminata, paesaggi incantevoli e momenti di vita è veramente straordinaria e ci ricorda sempre quanto la natura sia così forte e così preziosa.
Vi lascio in compagnia del suo racconto...il primo :-)
Grazie di cuore Omar!
LUISA

WALKING SAFARI by Omar Fragomeni
Il viaggio dentro il viaggio è sempre un’esperienza che lascia il segno. E’ un po’ come vedere un grande poster di un paesaggio ed avere la possibilità di ingrandirne una piccola porzione e scoprire un altro poster altrettanto emozionante.
Nei miei giri in Africa in qualità di guida, ho la possibilità di vivere luoghi e situazioni solitamente fuori dai percorsi turistici classici. Fra queste, quella che dà tante emozioni è il walking-safari. Normalmente i safari in Africa si effettuano su di una jeep, percorrendo chilometri alla ricerca di animali. A volte, quando è possibile, c’è l’opportunità di potere scendere dal mezzo e farsi una bella passeggiata nel bush. Non è una cosa semplice e alla portata di tutti: per primo bisogna avere un ranger autorizzato che ti possa accompagnare, secondo …sentirsela.
Sembra appunto una “passeggiata”, ma non lo è. Quando si va in un parco bisogna sapere che spesso ci sono animali molto pericolosi. Non parlo dei classici leoni, ma anche alcuni erbivori dall’aspetto goffo ed innocente che in realtà possono essere molto insidiosi. Quante persone sanno che in Africa fa più vittime l’ippopotamo che il leone? Eppure quel grazioso animale paffuto, pesante e pigro, che addirittura è usato come mascotte di una marca di pannolini, non sembrerebbe così aggressivo.
L’ippopotamo è un animale fortemente territoriale e non guarda in faccia a nessuno quando il suo territorio viene invaso. Nonostante la sua enorme mole, su terra raggiunge i 30Km/h: corre alla nostra stessa velocità!
Questo per fare capire che non è per i grandi e feroci felini che bisogna stare attenti, ma a tanti altri.
Per questo fare un safari a piedi non è cosa semplice, ma basta seguire alcune semplici regole per vivere un’esperienza davvero emozionante.
Ricordo con piacere un mio walking safari in Namibia. Ero nella riserva di Ongawa, ai confini con l’Etosha National Park, accompagnavo un gruppo di fotografi alla scoperta delle bellezze di questo Paese. In mattinata c’era in programma una camminata nel bush: Ongawa ha una fauna molto ricca, girando con il fuoristrada potemmo vedere facoceri, zebre, gnu, kudu e tanti altri erbivori. Ci imbattemmo anche in una coppia di leonesse che riposavano pigramente sotto la classica acacia.
Dopo quasi un’ora di strada finalmente ci imbattemmo in un gruppo di rinoceronti bianchi. Esistono due specie di rinoceronti, i bianchi ed i neri, questi ultimi sono molto aggressivi e difficilmente si fanno avvicinare da qualcuno senza caricarli. I rinoceronti bianchi sono più tranquilli, ma non meno pericolosi. 
Foto By Omar Fragomeni
Fu li che Michael, il nostro ranger, decise di farci scendere e portarci a piedi da quei pachidermi. E’ inutile dirlo, nonostante non fosse la prima volta, l’emozione rimane sempre forte!
Michael controllò il suo fucile Holland & Holland e lo imbracciò, poi prese un po’ di terra e la fece cadere dalla mano per capire da che parte tirava il vento. Questo è un fattore importante, il rinoceronte ha un fiuto ed un udito molto sviluppato, a differenza della vista, quindi è molto importante stare sempre sottovento affinché lui non avverta la presenza di intrusi.
In fila indiana con il ranger in testa, i due fotografi ed io in coda ci avviammo  verso i rinoceronti. Le regole erano state già dettate e bisognava stare attenti che gli ospiti le rispettassero. Dopo diverse brevi soste, utili a constatare eventuali cambi di direzione del vento, ci avvicinammo sempre di più. Fu li che una femmina alzò la testa allarmata. Aveva sentito qualcosa.

Foto by Omar Fragomeni
Il pugno del ranger segnalò l’immobilità assoluta, ci abbassammo lentamente in modo da nasconderci dietro l’erba alta, la barriera gialla ci avrebbe nascosto completamente dalla vista del rinoceronte. Un rumore a pochi metri dalla femmina ci avvertì della presenza di una madre col piccolo. Questo rese le cose più complicate, si sa che le femmine con i piccoli sono particolarmente suscettibili. Ci avvicinammo ancora un po’, ormai eravamo a quasi una ventina di metri dal gruppo. In totale erano quattro femmine ed un piccolo. Il silenzio assoluto diede a quell’incontro un aspetto quasi mistico, lasciandoci in contemplazione di quegli animali meravigliosi. L’osservazione durò una quindicina di minuti, il tempo necessario ai fotografi di fare il loro lavoro, nel frattempo il gruppetto di erbivori continuò a brucare, alzando ogni tanto la testa per accertarsi che non ci fossero intrusi. Così come arrivammo ce ne andammo, a malincuore, dopo avere assistito a quell’emozione intensa.
Ancora una volta, anche in quella occasione riflettei su quanto fosse fragile e bella la natura, ed anche un insignificante coleottero su uno stelo di erba secca, a quel punto, diventò anch’esso protagonista di quella scena indimenticabile. Un’esperienza da fare, e da rifare ancora!

Foto by Omar Fragomeni


8 commenti:

  1. Un bellissimo racconto di avventura, di quelli che si possono raccontare intorno a un fuoco... il viaggio dentro il viaggio, mi piace molto quest'idea!

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    1. Si, sopratutto perchè chi racconta ha vissuto l'esperienza in prima persona :-) a presto Lu

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  2. Ciao perasarda, grazie per la visita ! Bello questo blog ricco di spunti e viaggi , che io adoro!
    Il walking safari non l'ho mai fatto ma il safari (su jeep) si.
    Vaty

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    1. Ciao Vaty, grazie a te! si, bellissimo il Walking safari, raccontato da un'ottima guida ancora di più :-)
      Luisa

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  3. Uh che bella idea la sezione viaggi, così quando sono stufa di stare sempre nello stesso posto faccio un salto qui a respirare un'altra aria. Buona collaborazione :-)

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    1. Ciao Carissima! siiii passa di qui che sei sempre la benvenuta! :-) un abbraccio!!!

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  4. No cucina fai da te? Belle foto, complimenti. Mi ha incuriosito il nome perasarda, ma sarda non sei. Un saluto, Azzurra

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